ARCHIVIO STORICO DEL BANCO DI NAPOLI, IL PIU' GRANDE ARCHIVIO BANCARIO DEL MONDO
ARCHIVIO STORICO DEL BANCO DI NAPOLI, IL PIU' GRANDE ARCHIVIO BANCARIO DEL MONDO
Palazzo Ricca
L’Archivio Storico del Banco di Napoli, che si trova nel cinquecentesco palazzo Ricca, in via dei Tribunali, conserva i documenti degli otto banchi pubblici che poi saranno accorpati nel Banco di Napoli.
I banchi nacquero per scopi filantropici operando con un principio di sussidiarietà orizzontale attraverso cui la società si faceva carico di se stessa.
I documenti conservati testimoniano quanto furono fondamentali per la storia del Regno di Napoli, incidendo in maniera significativa sulla vita politica, economica, civile, letteraria, artistica e religiosa della città.
Tra questi si ricorda il Monte della Pietà, il più antico (1539), che nacque per contrastare l’usura concedendo prestiti alla povera gente; il Banco dei Poveri (1563), per fornire assistenza ai carcerati; Il Banco dello Spirito Santo (1590) per le attività legate all’Ospedale degli Incurabili. Gli altri Banchi sono: Banco di Santa Maria del Popolo (1589), Banco Ave Gratia Plena, (1587),il Banco di San Giacomo e Vittoria (1597), Banco di Sant’Eligio (1592) e il Banco del Santissimo Salvatore (1640). Gli eventi storici, da fine Settecento in poi, incisero sull’evoluzione dei banchi pubblici. Divennero prima casse di un unico Banco Nazionale di Napoli nel 1794, poi con Gioacchino Murat si arrivò al Banco Nazionale delle Due Sicilie. Col ritorno del governo borbonico si conservò tale istituto; nel 1818 venne istituito una Cassa di Sconto a favore del commercio e dell’industria e nel 1824 una seconda Cassa di Corte che operava alle dipendenze del Ministero delle Finanze. Con l’unità d’Italia il Banco delle Due Sicilie prese la denominazione di Banco di Napoli divenendo poi anche istituto di emissione. La gloriosa storia del Banco finirà dopo sei secoli con l’accorpamento ad Intesa Sanpaolo.
Archivio
Tra i tantissimi documenti conservati che meritano di essere citati, ci sono le fedi di credito che, per modalità di funzionamento, oggi potremmo paragonarli agli assegni, in un’economia in cui non esisteva ancora la moneta cartacea.
La particolarità di questi documenti era la possibilità di indicare nel testo causale e condizioni di pagamento. Ebbero una rapida diffusione e col tempo anche natura di atto pubblico.
Dalle scritture dei banchi Pubblici si apprendono notizie che riguardano i più svariati aspetti della vita del Regno: dai traffici marittimi, alla riscossione di tributi e gabelle, dai salari alla peste del 1656.
La visita si svolge all'interno del suggestivo percorso multimediale de “Il Cartastorie”. Tra le tantissime curiosità che sarà possibile apprendere ci sono quelle relative alle committenze artistiche. Per esempio sono conservati i pagamenti effettuati a Caravaggio durante il suo soggiorno a Napoli, e quelli a Giuseppe Sammartino per la realizzazione del Cristo Velato; non mancano le curiosità sul Teatro San Carlo con le vicende legate ad Angelo Carasale, così come sono tantissime le notizie sulla devozione e sul culto di San Gennaro
INFORMAZIONI PERCORSO E TARIFFE
Apertura: lunedì-sabato 10:00-18:00; domenica 10:00-14:00; mercoledì chiuso
Biglietti: intero 5,00€; ridotto 3,00€; scuole 2,00€