CASTEL SANT'ELMO, CAPOLAVORO DI INGEGNERIA MILITARE A DIFESA DELLA CITTA' E CONTRO LE INSURREZIONI DEL POPOLO
CASTEL SANT'ELMO, CAPOLAVORO DI INGEGNERIA MILITARE A DIFESA DELLA CITTA' E CONTRO LE INSURREZIONI DEL POPOLO
Dettaglio dell'impianto sestangolare di Castel Sant'Elmo
Per la sua particolare posizione dominante, Castel Sant'Elmo, con la contigua Certosa di San Martino, è uno dei monumenti più rappresentativi e più raffigurati nelle piante e nelle vedute della città. Il colle di Sant'Erasmo (nome mutatosi in Sant'Eramo, Sant'Ermo e , infine, Sant'Elmo) fu scelto già dagli angioini nel '300 per edificare la Certosa e il Belforte. Quando Napoli passa sotto la corona spagnola agli inizi del '500, la città sarà ristrutturata da un punto di vista amministrativo e militare. Sarà soprattutto con Pedro de Toledo, in carica per otre 20 anni, che il regno si doterà delle strutture difensive più moderne dell'epoca. La costruzione di Castel Sant'Elmo rientrava in questo programma generale di fortificazione, essendo moltre delle strutture esistenti inadeguate e obsolete. Il progetto fu affidato all'architetto militare Luis Escrivà, che lontano dai canoni vigenti, realizzerà un impianto a tenaglia e sestangolare (non stellare come si ripete) che gli procurerà non poche critiche. Escrivà sfruttò la collina come cava di tufo (tufo giallo napoletano), che gli permise di risparmiare sui materiali, sui loro trasporti, ma soprattutto, sui tempi di realizzazione. L'imponente costruzione permetteva anche un minor numero di soldati alla difesa della fortezza. per rispondere a chi lo criticava, Escrivà, nel suo saggio, giustifica questo tipo di costruzione perché permette meglio di dominare il colle, prestare aiuto ai castelli sulla riva del mare, tenere sotto tiro le falde di San Martino e la città alle pendici della collina. Come prova di questo, basta ricordare la rivolta di Masaniello, in cui la città subì molti danni dai colpi provenienti dalla fortezza e diretti contro i luoghi occupati dai napoletani ribelli.
Dettaglio parete di tufo del Castello
Castel Sant'Elmo rimarrà sempre al centro della storia della cittadina, basti pesare all'epilogo della Repubblica Napoletana del 1799 quando furono rinchiusi, tra gli altri, Mario Pagano, Domenico Cirillo e Luisa Sanfelice. A tre secoli dalla sua costruzione, il castello è rimasto pressoché invariato e conserva ancora la sua antica vocazione di baluardo contro eventuali sommosse del popolo napoletano, sostituita in tempi di pace da quella a luogo di detenzione soprattutto per prigionieri politici. Con l'Unità d'Italia l'antica fortezza è adibita a carcere, funzione che conserverà fino al 1952. Oggi Castel Sant'Elmo è meno minaccioso e riesce ad imporre la sua presenza sulla città grazie alla sua mole e ad un sapiente utilizzo come polo museale e luogo di eventi (tra gli ultimi "Napoli città libro) aprendo i suoi ambienti e le carceri questa volta per ospitare cittadini e turisti. Chi oggi visita Castel Sant'Elmo, potrà visitare il "Museo del 900" e i tanti lavori di arte contemporanea che arricchiscono la piazza d'armi.
Il castello è visitabile tutti i giorni dalle 8:30 alle 18:30 (orario ultimo ingresso). La visita al castello e al museo costa 5,00€, mentre dalle 16:00 la visita del solo castello costa 2,50€. Il giorno chiusura del museo è il martedì, ma il castello resta visitabile.
Categoria: musei