CHIESA DI SAN GIORGIO MAGGIORE E L'AFFRESCO NASCOSTO
CHIESA DI SAN GIORGIO MAGGIORE E L'AFFRESCO NASCOSTO
Abside della chiesa paleocristana
La chiesa di San Giorgio Maggiore sorge all'incrocio tra via Duomo e Spaccanapoli. Entrando in chiesa si nota subito la sobria architettura settecentesca e non ci si accorge invece di alcune particolarità di questa chiesa che sono frutto delle trasformazioni avvenute nei secoli. Se dopo aver fatto pochi passi all'interno della chiesa ci si volge all'indietro, ci coglie di sorpresa l'antico abisde della basilica paleocrstiana ornata di colonne e pulvini monogrammati. La chiesa fu fondata tra il IV e il V secolo d.C. e nel Seicento viene invertito il suo orientamento per cui l'antico abside oggi funge invece da atrio. Prima del IX secolo la chiesa accoglie il corpo del vescovo fondatore Severo e da allora il suo culto viene associato a quello di San Giorgio. Tale stravolgimento è opera di Cosimo Fanzago; la chiesa, dopo l'ordine di abbattimento, viene ricostruita a tre navate dall'architetto lombardo conservando l'abside; i lavori dopo una serie di interruzioni per via della rivolta di Masaniello e della peste del 1656, riprenderanno significativamente nel Settecento con l'intervento di Arcangelo Guglielmelli che eliminò le residue strutture gotiche e completò le decorazioni della chiesa. Un'altra importante trasformazione avviene nell'Ottocento con l'ampliamento di via Duomo che causò l'eliminazione dellla navata destra. Oggi la chiesa si presenta secondo il vecchio impianto fanzaghiano con l'abside paleocristiano, la navata maggiore e la superstite navata sinistra.
L'altare maggiore
Nella piccola navata sinistra è conservata un trittico ad affresco di Francesco Solmena del 1687, di fronte, sull'altare presente nella parte destra della chiesa , è conservata una tela del fiorentino Giovanni Balducci raffigurante Madonna col bambino in gloria e i Santi Giorgio e Severo, datata 1629 ed interessante per la veduta del porto di Napoli e di Castel Capuano presente sullo sfondo. Poco distante da questo altare vi è la cosidetta sedia di San Severo, un sedile marmoreo che si dice usato dal santo fondatore della chiesa ma che in realta appare frutto di un assemblaggio di lasre antiche di diversi periodi. L'altare maggiore è di Camillo Lionti del 1786, sul retro scavato nel corpo dell'altare stesso, vi è il vano che ospita la sepoltura di san Severo, vescovo (dal 363 al 409) e quindi patrono di Napoli.
L'affresco nascosto di Aniello Falcone
Qui troviamo due tele di Alessio D'Elia che raffigurano rispettivamente due Miracoli di San Severo e di san Giorgio. Dietro una di queste, San Giorgio e il Drago, vi è un antico affresco dello stesso tema e attribuito ad Aniello Falcone (1607-1657), famoso pittore di battaglie. L'affresco è statato nascosto per oltre 300 anni e raffigura San Giorgio,che in groppa ad un bianco cavallo impennato e lancia alla mano, affronta ed uccide il drago liberando una donna. Una bellissima opera del 1645 che, a differenza di altri affreschi dell’artista, ha mantenuto splendidamente conservati i suoi colori.
Categoria: chiese