CHIESA DI SAN LORENZO MAGGIORE, UN "GRAZIOSO E BEL TEMPIO"
CHIESA DI SAN LORENZO MAGGIORE, UN "GRAZIOSO E BEL TEMPIO"
Interno della chiesa
San Lorenzo Maggiore è la chiesa che maggiormente, più di altre, racconta la storia di Napoli: la stratificazione dell’area ha messo in luce l’antica area dell’agora greca e del foro romano; all’interno ci sono tracce dell’antica basilica paleocristiana; i materiali di spoglio ben si armonizzano con l’architettura gotica impreziosita ulteriormente da ornamenti barocchi di altissimo livello. Il complesso era importante anche da un punto di vista civile, nei locali del convento infatti si radunavano i “seggi” napoletani (gli antichi raggruppamenti amministrativi dove gli “eletti” della città discutevano di questioni annonanrie, di ripartizioni di tributi ed altro). Una chiesa che ha visto e ospitato tantissimi personaggi illustri: Francesco Petrarca, in stretto rapporto con la corte angioina, durante il suo soggiorno a Napoli venne qui a pregare il 25 novembre del 1345 per scongurare gli esiti di un immane nubifragio; il magistrato e guerriero Giovanni Barrile fece costruire una delle più belle cappelle del complesso; qui riposano lo scienziato Giovan Battista della Porta, il musicista Francesco Durante e il letterato Giovan Battista Manso. Senza dimenticare Giovanni Boccaccio che proprio in questa chiesa incontrò la sua Fiammetta e che definì il complesso di San Lorenzo come un "grazioso e bel tempio".
La splenida abside poligonale
Il complesso sorge nella zona dove si apriva l’area dell’agorà greca e poi del foro romano. Gli scavi hanno messo in luce una ricca stratificazione, consentendo la ricostruzione delle varie fasi edificatorie susseguitesi l’una sull’altra nel corso dei secoli. In seguito ad un alluvione avvenuta nel V secolo d.C. ci fu un abbandono di tale area e solo intorno alla metà del VI secolo che si decise di edificare qui una basilica paleocristiana intitolata al protomartire san Lorenzo (il ricordo di questa fondazione è in una lapide inserita nel pavimento della chiesa attuale poco dopo l’ingresso). La presenza dei francescani risale al XIII secolo con la costituzione di un polo religioso e di studio da contrapporre in qualche modo al disegno imperiale di Federico II che istituì nel 1224 l’università a carattere laico più antica d'Occidente. Sarà Carlo d’Angiò ad abbattere la vecchia basilica per costruire uno dei monumenti francescani più importanti d’Italia.
Altare maggiore, Giovanni da Nola
Ai lati della porta si incontrano due grandi colonne con capitelli corinzi provenienti da edifici pubblici di età romana. Nella prima e seconda cappella di destra troviamo invece un’importante esempio di sepoltura tardo-gotica a Napoli con il sepolcro di Ludovico Aldomorisco, ammiraglio del Regno e consigliere di re Ladislao di Durazzo, opera di Antonio Baboccio da Piperno. La terza cappella dedicata al Rosario è, assieme al cappllone di Sant’Antantonio, l’unica testimonianza, di altissimo livello, della decorazione barocca all’interno della chiesa. Nello spazio del presbiterio, si colloca l’importante monumento funerario di Caterina d’Austria, prima moglie di Carlo di calabria, figlio di re Roberto. È la prima opera a Napoli eseguita da Tino da Camaino. L’altare maggiore è opera di Giovanni da Nola; nella parte superiore presenta le statue di San Lorenzo, Sant’Antonio e San Francesco mentre nella parte bassa, invece, scene di martirio e miracoli dei santi dove si distinguono scorci della città.
Affreschi trecenteschi di scuola giottesca
Nel deambulatorio del presbiterio compaiono, nelle diverse cappelle radiali, importanti cicli di affreschi trecenteschi, alcuni di scuola giottesca (l’artista toscano è stato a Napoli dal 1328 al 1333). Il cappellone di Sant’Antonio presenta rivestimenti marmorei eseguiti da Cosimo Fanzago; al centro una tavola a fondo oro raffigurante Sant’Antonio e angeli, opera dell’artista lombardo Leonardo da Besozzo. Sul lato sinistro troviamo la cappella Pisanelli con il sepolcro di Vito Pisanelli e, poco oltre, il corridoio di passaggio su via Tribunali con il portale marmoreo risalente al Cinquecento. Nella seconda e terza cappella di sinistra troviamo il notevole dipinto dell’Immacolata di Paola Finoglia.
Pavimento maiolicato all'interno di alcune cappelle laterali
La chiesa di San Lorenzo Maggiore è un tassello importante della storia di Napoli e dell'arte che l'ha attraversata nei secoli. Artisti, scrittori hanno legato il loro nome per sempre a questo straordinario complesso e alla città in generale. Sempre a proposito di Boccaccio, basti pensare che dalla esperienza partenopea il poeta e scrittore attinge a piene mani per il "Filocolo" e per il celebre racconto di "Andreuccio da Perugia" all'interno del suo Decamerone. Da qui l'itinerario può continuare con la visita del macellum e/o proseguire verso i tesori artistici di San Gregorio Armeno e via Tribunali.
Categoria: chiese