PALAZZO REALE DI NAPOLI, IL PALAZZO DI RE E VICERE' DI QUATTRO DINASTIE. UN LUOGO SIMBOLO DELLA CITTA'
PALAZZO REALE DI NAPOLI, IL PALAZZO DI RE E VICERE' DI QUATTRO DINASTIE. UN LUOGO SIMBOLO DELLA CITTA'
Facciata principale
Sede di alta rappresentanza del potere reale durante i lunghi anni della monarchia borbonica (1734-1861), il Palazzo Reale di Napoli è fondato durante il viceregno spagnolo. Nel 1600 il vicerè Fernando Ruiz de Castro affidò i lavori per la costruzione a Domenico Fontana e , dal 1611, il figlio del vicerè, don Pedro, avviò la decorazione, che ha il suo culmine nelle pitture manieriste che celebrano le grandi imprese spagnole: ne sono testimonianza gli affreschi di Battistello Caracciolo nella Sala del Gran Capitano e i due Belisario Corenzio per il Salone degli Ambasciatori e la seconda Anticamera. Tra il palazzo e il mare, don Pedro realizzò i grandi giardini vicereali, il cui ricordo resta nelle aree verdi di Palazzo Reale. L'abitabilità del palazzo iniziò presto e la vita della corte vicereale tra "cavalieri che corteggiano e dame che ricevono, suoni e musiche e ogni allegro intrattenimento" si fece intensa, acquistando anche un'inclinazione colta.
Prima anticamera
Nel 1734, quando il giovane Carlo di Borbone entrò in Napoli vincitore, la città tornò ad essere capitale di un regno indipendente. Nella complessa operazione di restyling dell'intera città, erano compresi anche gli interventi sul palazzo, destinato a diventare "casa del re". La ristrutturazione borbonica fu affidata a Giovanni Anselmo Medrano, Ferdinando Sanfelice e Luigi Vanvitelli. La decorazione interna venne rinnovata, chiamando a corte i pittori che meglio interpretavano il nuovo clima culturale Francesco De Mura e Domenico Antonio Vaccaro. Contemporaneamente si avviò la sistemazione del largo antistante, destinato a diventare il luogo simbolo del potere, ma anche lo spazio aggregante di grandi eventi pubblici, civili e religiosi.
Scalone d'onore
Le nicchie della facciata, inizialmente lasciate libere, nel 1888 furono riempite con le statue dei re di Napoli: Ruggero il Normanno, Federico II di Svevia Carlo I d'Angiò, Alfonso I d'Aragona,, Carlo V d'Aburgo,, Carlo III di Borbone, Vittorio Emanuele II di Savoia. Al centro della facciata si vedono gli stemmi reali e vicereali; sotto il balcone è invece lo stemma dei Savoia. Entrati nel palazzo si accede al Cortile d'Onore, che conserva l'impronta architettonica del Fontana. Di fronte vi è una fontana ottocentesca con la statua della Fortuna; a sinistra, vi sono i Giardini, mentre a destra il Cortile delle Carrozze e il Cortile del Belvedere. Si accede all'Appartamento storico per il monumentale e luminoso Scalone d'onore, che fu progettato nel 1651. La Sala da Ballo dell'ala delle Feste, nel lungo braccio occidentale del Palazzo, ospita dal 1927 la Biblioteca nazionale di Napoli.
Teatrino di Corte
L'appartamento reale offre la visita delle stanze reali al piano nobile, rimaste intatte negli arredi e nelle testimonianze dell'epoca. Questo nucleo di stanze corrisponde al "Grande appartamento di Etichetta" voluto da Ferdinando d Borbone. Alcune stanze sono state sistemate a galleria di opere d'arte con ordinamento di tipo tematico e storico-stilistico. Di grande bellezza è il teatrino di Corte allestito da Ferdinando Fuga, in occasione delle nozze di Maria Carolina d'Asburgo con ferdinando IV nel 1768. dal teatrino si accede alle tre anticamere che conducono alla Sala del Trono che ospita il grande baldacchino del trono ottocentesco. Imperdibili il salone d'Ercole - antica sala dei vicerè, trasformata nel '700 in sala da ballo e adornato nell'800 con arazzi delle Storie di Amore e Psiche- e la comunicante Cappella Palatina - destinata alle cerimonie religiose e nel Sei e Settecento alla Scuola musicale napoletana, in cui si segnalano lo straordinari altare seicentesco in pietre dure e bronzo dorato e un grande presepe settecentesco.
INFORMAZIONI PERCORSO E TARIFFE
Apertura: 9.00 - 20.00 (la biglietteria chiude alle 19.00); chiuso il mercoledì
Biglietti: intero € 6,00; ridotto € 3,00