CHIESA DI SANT'ANNA A CAPUANA, UN GIOIELLO INCASTONATO IN UNO DEI QUARTIERI DOVE SI RESPIRA DI PIU' L'ANIMA POPOLARE DELLA CITTA'
CHIESA DI SANT'ANNA A CAPUANA, UN GIOIELLO INCASTONATO IN UNO DEI QUARTIERI DOVE SI RESPIRA DI PIU' L'ANIMA POPOLARE DELLA CITTA'
La chiesa di S. Anna a Capuana si trova nel borgo di Sant'Antonio Abate, per tutti semplicemente 'O Buvero, sede di uno dei più antichi mercati rionali della città. La chiesa fu in un primo momento una semplice cappella fondata dai Monaci Complateari nel 1513, i quali poi ne affidarono il funzionamento ai frati del vicino convento di san Francesco di Paola. Nel 1563 la cappella fu ceduta definitivamente ai frati conventuali e ne fu primo e perpetuo guardiano il frate Gaspare Crispo, famoso per essere stato amico di Papa Sisto V, che lo chiamò ripetutamente a Roma. L'umile frate però volle chiudere i suoi giorni nel convento attiguo alla chiesa, che fece fabbricare egli stesso, rifacendo il tempio dalle fondamenta. Dalle spoglie della piccola cappella sorse così la chiesa di S. Anna, che si è andata ampliando nel corso dei secoli. L'intervento di radicale ristrutturazione che donò all'edificio l'aspetto attuale, fu realizzato dall'architetto Giuseppe Astarita tra il 1745 e il 1751.
Entrando nei due cappelloni a destra troviamo tele eseguite da Giovanni Cosenza, attivo a Napoli nella Cappella Carafa in S. Domenico Maggiore. Nelle due cappelle sulla sinistra troviamo invece tele di Francesco Narici. Nel cappellone di S. Antonio che risale al Seicento è possibile ammirare l'artistica scultura lignea di S. Anna molto venerata dal popolo. Il cappellone dell'Immacolata, invece, è del Settecento. Qui è presente un bassorilievo raffigurante La Vergine e S. Anna adoranti il Bambino Gesù, di pregevolissima fattura, realizzato nel primo Cinquecento e attribuito sia alla bottega di Giovanni da Nola che a quella di Antonio Antonino de Marco e Berardino de Palma. Sull'altare maggiore, inquadrata da stucchi settecenteschi, è collocata la tavola raffigurante la sacra Famiglia e SantAnna attribuiti a Marco Cardisco. Nella zona absidale, con tamburo e alta cupola, sono situati due organi che furono realizzati nel 1753 da Carlo e Nicola Mancini famosi organari napoletani. Alla venerazione dei fedeli è esposto, in una cappela attigua alla Sacrestia, un ieratico crocefisso, presumibilmente del Settecento.