COSIMO FANZAGO (CLUSONE 13 OTTORE 1591 - NAPOLI 13 FEBBRAIO 1678), ARCHITETTO E SCULTORE, PROTAGONISTA INDISCUSSO NELLA NAPOLI DEL 600
COSIMO FANZAGO (CLUSONE 13 OTTORE 1591 - NAPOLI 13 FEBBRAIO 1678), ARCHITETTO E SCULTORE, PROTAGONISTA INDISCUSSO NELLA NAPOLI DEL 600
Duomo di Napoli, dettaglio del cancello in ottone della Cappella del Tesoro di San Gennaro
Cosimo Fanzago nasce a Clusone, in provincia di Bergamo, ma lega indisolubilmente la sua vita e la sua carriera a Napoli. Dopo gli anni giovanili tra Bergamo e Milano, nel 1608 si trasferì a Napoli presso lo zio paterno. La città in cui si trova immerso Fanzago era in pieno fermento e in grande trasformazione con i viceré che si facevano promotori di importanti interventi architettonici. Basti pensare che tra la fine del '500 e l'inizio del 600 a Napoli erano impegnati personaggi quali Gian Battista Cavagna, Antonio Dosio, Bartolomeo Picchiatti e tanti altri. Fanzago comincia la sua carriera a Napoli presso la bottega di Landi, molto attivo in città, e di cui sposerà la figlia. Fanzago fu autore prolifico e risulta difficile enumerare tutte le sue opere. All'interno del Duomo di Napoli, si può ammirare il cancello in ottone della Cappella del Tesoro di San Gennaro. Per il Santo Patrono nel 1636, per la scampata devastazione del Vesuvio, lavora al progetto della guglia.
Certosa di San Martino, chiostro grande
Molto importante fu il suo contributo nel cantiere della Certosa di San Martino dove fu mpegnato per oltre 30 anni. Su tutti, spiccano gli interventi decorativi del chiostro grande e della chiesa. Altro cantiere importante fu quello della chiesa del Gesù Nuovo, basti pensare al Cappellone di sant'Ignazio di Loyola e altre decorazioni marmoree. Per il Vescovo Matin de Leon y Càrdenas lavorò a Pozzuoli coadiuvando il Picchiatti per i rifacimenti della Cattedrale.
Portale d'ingresso di Palazzo Zevallos Colonna di Stigliano
Non solo architettura religiosa. Di Fanzago ci sono anche tanti interventi di architettura civile. Si ricorda a titolo di esempio la fontana del Sebeto e gli interventi sulla fontana del Nettuno. Progettò inoltre il portale e l'atrio di palazzo Zevallos in via Toledo, e Palazzo Firrao in via Santa Maria di Costantinopoli. Nel 1640 lavorò come progettista e direttore dei lavori per Palazzo Donn'Anna che però rimarrà incompiuto per la morte prematura della committente. Alla morte di Bartolomeo Picchiatti diventa Regio ingegnere, consacrando il suo ruolo di architetto principale del Regno. Dopo una parentesi di 5 anni a Roma, in seguito alla rivoluzione di Masaniello, torna a Napoli dove ristrutturò Palazzo Maddaloni di cui si ammira il suggestivo loggiato. Fanzago morì a Napoli il 13 febbraio del 1678. Nell'ultimo periodo della sua vita si trasferì in vico dei Cavaioli, ai piedi della collina del Vomero. Da lì si estende tutta la città di Napoli, della quale è stato un indubbio protagonista.