PAOLO DE MATTEIS, UN PITTORE GIROVAGO AL SERVIZIO DELLE PRINCIPALI CORTI EUROPEE
PAOLO DE MATTEIS, UN PITTORE GIROVAGO AL SERVIZIO DELLE PRINCIPALI CORTI EUROPEE
Autoritratto
Paolo De Matteis (Piano Vetrale 9 febbraio 1662 – Napoli 26 luglio 1728) fu uno dei protagonisti della pittura europea tra fine Seicento e inizi Settecento lasciando tracce della sua vasta produzione in Spagna Francia, Austria e Inghilterra. Fu molto attivo nel Regno di Napoli, dove ebbe come maestro Luca Giordano che influì visibilmente su tutta la sua produzione, poi, intorno al 1682, si recò a Roma dove venne presentato da Gasparo de Haro y Guzmán, futuro viceré di Napoli, al pittore Giovanni Maria Morandi, che lo introdusse all'Accademia di S. Luca. Particolarmente importante è, tra il 1690 e il 1692, l'esecuzione delle ventidue tele inviate ai gesuiti del collegio imperiale di Madrid; qui sono anticipati modi e soggetti poi affrontati tra il 1693 ed il 1697 nella chiesa napoletana di S. Ferdinando, ancora una volta esempio della perdurante adesione al linguaggio giordanesco. Ancora di rilievo sono la commissione delle undici tele per la chiesa delle clarisse a Cocentaina e quella degli affreschi per il Gesù Nuovo.
Volta della chiesa di San Ferdinando
Sul finire del secolo i lavori di De Matteis cominciarono a prendere le distanze dalla lezione di Giordano. Ne sono un esempio gli affreschi (firmati e datati) della volta della farmacia della certosa di S. Martino a Napoli. Nel 1703, su invito del duca d'Estrées che era stato a Napoli al seguito di Filippo V, si recò a Parigi con un suo allievo, Giuseppe Mastroleo, per restarvi fino al 1705 protetto da Luigi XIV. Risalgono all’inizio del Settecento gli affreschi della volta della chiesa di S. Sebastiano a Guardia Sanframondi (Benevento); nel 1707 dipinse le Storie della vita di s. Nicola di Bari in S. Nicola alla Carità a Napoli; l'anno successivo era impegnato in S. Anna dei Lombardi. Passato il Regno sotto il dominio austriaco maturarono molte nuove commissioni; per il palazzo del viceré conte W. Daun a Vienna tra il 1713-19 eseguì "Ercole coronato dalla Gloria”
San Nicola che riceve la stola sacerdotale, Duomo di Napoli
Nel 1711 conobbe il filosofo inglese A. A. Cooper, terzo conte di Shaftesbury, il quale l'anno seguente gli commissionò un Ercole al bivio. Quelli a seguire furono anni molto prolifici che lo videro impegnato a Napoli e in Puglia. A Napoli in quel periodo era impegnato con la decorazione (poi perduta) della cupola del Gesù Nuovo, le tele per la cappella degli avvocati ai Ss. Apostoli e le diciotto tele con Storie della Madonna per S. Gregorio Armeno. Subito dopo si recò in Puglia, dove eseguì nel 1713, dei lavori nel cappellone del duomo di Taranto, per la chiesa del Purgatorio a Monopoli e per S. Croce in Bisceglie. Tornato a Napoli nel 1713 eseguì l'Immacolata per la chiesa di S. Brigida.
Il Transito di San Giuseppe, chiesa della Pietà dei Turchini
Nel 1723 tornò a Roma, dove si trattenne fino al 1726, per servire il card. M. de Polignac già conosciuto a Parigi. Qui incontrò il napoletano card. V.M. Orsini, poi papa Benedetto XIII. Tra le produzioni degli ultimi anni si ricordano: Madonna della Pace e Madonna della Cintura (Benevento, Museo del Sannio); Transito di s. Giuseppe e S. Camillo De Lellis (Napoli, chiesa del Chiatamone). De Matteis morì a Napoli il 26 luglio 1728 e fu sepolto nella chiesa della Concezione al Chiatamone.