QUARTIERE SAN FERDINANDO DI NAPOLI, 10 COSE DA VEDERE
QUARTIERE SAN FERDINANDO DI NAPOLI, 10 COSE DA VEDERE
Il Quartiere San Ferdinando è il cuore antico e il centro politico amministrativo della città. Confina col quartiere Chiaia, Porto e Montecalvario, con il quale condivide un piccolo tratto dei Quartieri Spagnoli. Le origini del Quartiere San Ferdinando risalgono alla prima colonizzazione greca, i cui insediamenti si estendevano dalla collina di Pizzofalcone fino all’isolotto di Megaride dove sorge ora Castel dell’Ovo. Quella stessa area, qualche secolo dopo la fondazione greca, verrà occupata dalla grandiosa villa di Lucullo. È con gli Angioini, dalla seconda metà del XIII secolo, che la città comincia ad avere una conformazione “moderna” a partire dalla fondazione di Castel Nuovo, una fortezza che ha funzione sia difensiva sia di residenza per la corte. La forma attuale del castello si deve agli aragonesi, il cui arco trionfale è una preziosa testimonianza. Le grandi trasformazioni urbanistiche risalgono al periodo vicereale, in particolare con Don Pedro de Toledo; la strada che da lui prende il nome supera la vecchia cinta muraria difensiva aragonese per proiettarsi verso lo slargo che qualche tempo dopo sarà piazza del Plebiscito. La città si espandeva sempre più, sia verso ovest sia verso le pendici della collina del Vomero con l’insediamento delle truppe nei Quartieri Spagnoli. Risale sempre al periodo vicereale, la costruzione di Palazzo Reale. Con l’arrivo dei Borbone, Napoli torna ad essere la capitale di un regno indipendente e avrà nel Teatro San Carlo il fiore all’occhiello della rinnovata politica culturale. Altre importanti trasformazioni si avranno a fine Ottocento col cosiddetto “Risanamento”, in particolare con la costruzione della Galleria Umberto. Appartengono agli inizi del novecento le trasformazione dell’area portuale con la Stazione Marittima, mentre risalgono ai giorni nostri gran parte delle trasformazioni relative a Piazza Municipio coi lavori della linea 1 della metropolitana.
Palazzo Reale di Napoli
Il Palazzo Reale di Napoli è stata la sede di alta rappresentanza del potere reale durante i lunghi anni della monarchia borbonica (1734-1861). E' stato fondato durante il viceregno spagnolo. Nel 1600 il vicerè Fernando Ruiz de Castro affidò i lavori per la costruzione a Domenico Fontana. Le stanze reali al piano nobile sono rimaste intatte negli arredi e nelle testimonianze dell'epoca. Di grande bellezza sono il Teatrino di Corte progettato da Ferdiando Fuga, la Cappella Palatina, lo scalone monumentale e gli scenografici giardini pensili.
Real Teatro di San Carlo
2. Il Teatro San Carlo fu inaugurato il 4 novembre del 1737 in onore di re Carlo di Borbone nel giorno del suo onomastico. Rappresenta uno dei più antichi e celebrati monumenti musicali d'Europa. I lavori si svolsero sotto la direzione dell'architetto Giovanni Antonio Medrano e di Angelo Carasale. Dopo il disastroso incendio del 1816, fu ricostruito in 9 mesi da Antonio Niccolini con il progetto di una nuova facciata in stile neoclassico.
Cupola chiesa di San Ferdinando
3. Il 17 giugno del 1816 avvenne la posa della prima pietra della Basilica di San Francesco di Paola. L'imponente struttura fu voluta da Ferdinando I re delle Due sicilie come ex voto per il ritorno della monarchia borbonica dopo il decennio francese. La basilica è uno dei più importanti monumenti italiani in stile neoclassico.
4. La chiesa di San Ferdinando in origine era dedicata a San Francesco Saverio, quando la Compagnia di Gesù decise di dedicargli un edificio di culto. I lavori cominciarono nel 1622 ma non si conosce la paternità esatta del progetto, anche se è probabile ritenere sia Cosimo Fanzago per alcune fonti seicentesche dell’ordine. La chiesa aprì al culto nel 1665 mentre la facciata fu completata nel 1759. La parte più consistente della decorazione della chiesa viene concepita e finalizzata alla celebrazione e alla divulgazione dei fatti della vita di san Francesco Saverio. Tra gli artisti che maggiormente hanno lasciato traccia in questa chiesa c’è Paolo De Matteis.
Palazzo Serra di Cassano
5. Palazzo Serra di Cassano fu acquistato dal Marchese Giuseppe Serra il 24 luglio 1689 per 9.500 ducati. Dalla prima metà del Settecento cominceranno i lavori di ristrutturazione e di ampliamento. L’architetto incaricato sarà Michelangelo Porzio e tra gli interventi, probabilmente, c’è anche quello di Ferdinando Sanfelice. Il Palazzo si presenta per decorazioni ed arredi come una Reggia ed è legata ai moti rivoluzionari del 1799 dove trovò la morte Gennaro Serra di Cassano. Oggi è sede dell'Istituto Italiano degli Studi Filosofici.
6. Palazzo Barbaja fu la residenza di Gioacchino Rossini quando venne a Napoli ospite dell’impresario Barbaja. Dumas ci racconta l’aneddoto secondo il quale quando i due si incontrano, Barbaja si offre di ospitarlo a casa sua (Palazzo Barbaja si trova in via Toledo 205 con ingresso frontale alla funicolare centrale) con la richiesta però che il compositore scrivesse un’opera per lui e il suo teatro. Rossini accettò ma dopo sei mesi l’impresario non vedendo esaudita la sua richiesta, chiude in camera il compositore senza che questo possa uscire da palazzo. La sera stessa fu consegnata a Barbaja l’ Ouverture dell’Otello.
Arco trionfale di Castel Nuovo
7. Galleria Umberto è un'imponente struttura in vetro e ferro che nasce a fine Ottocento durante il periodo del cosiddetto “Risanamento”. È costituita da due bracci che si intersecano ortogonalmente e funge anche da raccordo stradale con le vie del centro. Notevole è la cupola così come l'ottagono centrale dove si affacciano 4 edifici identici. Sotto la galleria si trova il famoso Salone Margherita, simbolo della Belle Epoque napoletana.
8. Castel Nuovo fu voluto dai sovrani Angioini come fortezza e come residenza della corte. Oggi lo ammiriamo nelle forme volute dalla dinastia aragonese. Ad accogliere il visitatore c'è il bellisssimo Arco di Trionfo, una delle opere rinascimentali più importanti della città. All'interno si possono ammirare la Cappella Palatina, la Sala dei Baroni con la magnifica volta costolonata e il Museo Civico.
Via Toledo
9. Via Toledo è una delle strade più rinomate di Napoli ed è il luogo di passeggio per antonomasia. Da quando è stata realizzata, tutti i viaggiatori in visita nella città hanno solcato questa strada, affascinati dai palazzi nobiliari, dalle tante botteghe e dalle carrozze che affollavano la via. Oggi come allora via Toledo conserva l'antico fascino di una città che da sempre è crocevia della cultura Europa e mediterranea.
10. Piazza Municipio è il simbolo di una città in perenne trasformazione, ancorata alle tradizioni ma protesa verso il futuro. I lavori della linea 1 della metropolitana ne stanno ridisegnando la forma; a lavori conclusi sarà una delle piazza più grandi della città. Completa lo scenario della piazza l'ottocetesco Palazzo San Giacomo, la splendida fontana del Nettuno, il Teatro Mercadante, Castel Nuovo e il porto con la stazione marittima.
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